sabato 29 settembre 2018

Primi segnali di crisi

La buona scuola

Il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, di concerto con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e col Ministero della Salute istituisce il Nuovo Dizionario Unificato, che sarà composto di due sole pagine.
In nome della semplificazione gli oltre 250mila lemmi della lingua italiana sono stati ridotti a 38 con i seguenti vantaggi:
  • sarà d'ora in avanti possibile interloquire con gli elettori e i cittadini portavoce del Movimento Cinquestelle;
  • saranno salvaguardate le foreste;
  • sarà debellata la scoliosi dei nostri figli;
  • saranno drasticamente ridotti gli episodi di bullismo: nessuno verrà più picchiato con pesantissimi libroni;
  • Giggino 'o Niente farà la sua porca figura in società.

Click per ingrandire

Chiamiamo le cose col loro nome

Ridi, pagliaccio...

giovedì 27 settembre 2018

Chi è Marcello Foa, il giornalista col vizietto della bufala


Questo è il neo-presidente della Rai Marcello Foa, fresco di premio "Oriana Fallaci", istituito da Armando Manocchia, l'integralista cattolico deus ex machina di Imola Oggi, fabbrica di fake news a sfondo xenofobo e razzista come quella relativa alle donne cristiane rapite dall’ISIS e vendute al mercato di Mosul, la presunta foto dei cristiani massacrati in Nigeria, la bambina yazidi cristiana che sarebbe stata stuprata e ingravidata dai militanti dell’ISIS e via bufalando.

Siccome tra pallonari ci s'intende, anche il neo-presidente della Rai non s'è certo fatto mancare nulla in fatto di bufale; eccone qualcuna:

Codice Rocco

Penitenziagite!

M5S: avanti piano, quasi indietro

Dopo aver votato, appena quindici giorni fa, la ratifica dell'art. 7 del Trattato Europeo ed avere severamente bacchettato il premier Ungherese Viktor Orban
(click per ingrandire)
«Orban, alleato di Merkel, Berlusconi e Junker, non è certamente un amico dell’Italia. Lo dimostra tutte le volte che dice no ai ricollocamenti. Orban non ha nessuna intenzione di collaborare con il Governo italiano e non intende far la sua parte sul tema dell’immigrazione.

Una cosa deve essere chiara: il Movimento 5 Stelle pensa all’interesse dell’Italia e interesse dell’Italia significa SÌ ai ricollocamenti. Nostro obiettivo è arrivare a sbarchi zero, come è scritto nell’accordo per il governo del cambiamento, ma nel frattempo i barconi arrivano e noi spendiamo 4 miliardi l’anno per affrontare DA SOLI l’emergenza migranti. Il problema è comune, ma la soluzione resta solo a nostro carico. Su questo saremo intransigenti e Orban finora con il suo no ai ricollocamenti ha in maniera chiara voltato le spalle al nostro Paese. Lui, così come tutti quelli che chiudono i porti o non accettano i ricollocamenti, per noi uguali sono»

[Il Blog delle Stelle, 11.09.2018, pagina archiviata qui]

il Movimento 5 Stelle innesta la retromarcia e recapita ai propri deputati una mozione congiunta firmata dai capigruppo di Lega e M5S, Molinari e D'Uva, in cui si sollecita il Governo ad
«attivarsi affinché il Consiglio dell’Unione accerti che i motivi che si ritiene siano all’origine delle procedure di cui all’articolo 7, paragrafo 1, del Trattato nei confronti dell’Ungheria non siamo venuti meno e, nel caso non fossero più validi, affinché sia chiusa celermente la procedura stessa, in quanto infondata».
La mozione presentata alla Camera (click per ingrandire)

La posizione anti-Orban espressa il 12 settembre in sede europea contro l'Ungheria, accusata di violazione dei diritti fondamentali dell'Unione europea, di minaccia alla democrazia e allo stato di diritto, aveva alimentato un refolo di speranza nei pochi che ancora vedevano il M5S come un partito progressista, mentre in realtà è un movimento così ultra-nazionalista da collocarsi a destra del premier Ungherese e perfino dello stesso Salvini, nel tentativo di recuperare il calo dei consensi da parte degli elettori pentastellati proprio a favore della Lega.